Niente di nuovo

Il sabato pomeriggio ero scappata in farmacia lasciando la macchina in moto, mi hanno rifilato un test "digitale" ed ho resistito senza aprirlo fino alla domenica mattina.
Il 9 gennaio ero invitata ad un matrimonio. Alle sei di mattina ero già sveglissima – neanche fossi stata la sposa. Ho preso lo stick e ci ho fatto la pipì sopra. Mentre il display lampeggiava mi sono quasi addormentata, poi alla fine è comparso NON INCINTA.
Mi sono rimessa nel letto e ho dormito fino alle nove e mezza. Le nozze sono state festeggiate senza intoppi tra i soliti "invitati tristi e dodici antipasti", per dirla alla Vecchioni, anche se in verità probabilmente l'unica persona triste ero io, concentrata a sbirciare alternativamente i bambini degli altri e le mie mani, tremolanti solo nella mia testa.
Ad un certo punto ho visto il calice alzato dalla mano di mia cugina Anna, quello sì, realmente tremolante, e mi sono riscossa, rimproverandomi silenziosamente per le mie finte cause di depressione così vacue e stupide in confronto a un reale tumore, ad una sclerosi multipla, ad un bellissimo figlio menomato per sempre.
Non mi ero resa conto, prima, di desiderare tanto un bambino.
Però, durante le feste natalizie, ho cantato spesso, tra me e me, "Laura aspetta un figlio per Natale, e tutto il resto adesso può aspettare"…….
 

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